Sintesi e storia del Flauto magico

Il flauto magico, in tedesco: Die Zauberflöte, K 620, è un opera in due atti composta nel 1791 da Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Emanuel Schikaneder, che non era solo un librettista, ma anche un illustre personaggio teatrale.

L’opera è in forma di Singspiel, una forma popolare tedesca che includeva accanto al canto anche dialoghi parlati; aveva origine dall’iniziativa di commedianti tedeschi che inserivano, all’interno dell’opera musicale, sia canzoni popolari, sia concertati e arie di opere. Questa forma nacque a Vienna e poi si diffuse poi anche in Germania.

Anche se i giornali non diedero risalto all’avvenimento, il pubblico gradì molto l’opera rendendo il maestro molto soddisfatto. Furono gli ultimi suoi momenti di felicità.

L’Opera inizia con tre potenti accordi, ripetuti tre volte, in cui predomina il solenne colore di tre tromboni; dopo un grandioso fugato, ecco risuonare ancora i tre accordi.

Il tema musicale ritorna tre volte, ed ancora tre le damigelle, tre i geni, e (nel cast originario) tre gli schiavi, tre i sacerdoti, tre i Templi (Natura, Ragione e Saggezza) e tre le prove che Tamino deve superare per purificarsi. (secondo alcuni era un’opera massonica proprio perché  ricorreva frequentemente il numero tre, il numero sacro per la massoneria)

Ma “Il flauto magico” non era un’opera misteriosa, ma era scritta per piacere ad un pubblico più vasto possibile, attingendo alle tradizioni del teatro popolare viennese che proponeva, specialmente nelle scene per Papageno, un tipo di amore semplice ed un po’ buffonesco.

Infatti l’opera fu un grande successo che risollevò lo spirito di Mozart che, ammalato da qualche settimana, era piuttosto depresso.

TRAMA

Il Flauto Magico, ultima composizione teatrale di Mozart, è una favola meravigliosa, ambientata in un antico irreale e fantasioso Egitto.

La storia racconta come il principe Tamino, aiutato dal fedele Papageno, combatte le forze del male e libera l’amata Pamina.

Atto I
Il principe Tamino sta fuggendo da un serpente e gli vengono incontro le tre dame della regina della notte per aiutarlo. Le dame lo presentano alla regina della notte, Astrifiammante, che lamenta il dolore per la scomparsa della figlia Pamina, rapita dal malvagio Sarastro.

Tamino, affascinato da un ritratto della giovane, decide di andare con l’uccellatore Papageno a salvare la principessa. Le Dame consegnano a Tamino un flauto magico e un glockenspiel (carillon) fatato a Papageno. Tamino e Papageno si incamminano verso il Tempio di Sarastro, sotto la guida di tre ragazzi. Papageno giunge per primo al tempio e penetra persino nella stanza dove il perfido moro Monostatos tiene imprigionata Pamina.

Papageno e Pamina, scacciando Monostatos, tentano la fuga. Tamino frattanto giunge di fronte a tre Templi (Natura, Ragione e Saggezza) e si confronta con un sacerdote che, oltre a smontare l’immagine di un Sarastro cattivo, pone domande a Tamino sul suo essere uomo.

Tamino, sconcertato e disorientato, suona il flauto magico nella speranza di far comparire Pamina, invano. Trascinato da Monostatos, viene successivamente condotto al cospetto di Sarastro (alla presenza anche di Pamina), che lo libera e gli dice che, se vorrà entrare nel suo regno con Papageno, dovrà purificarsi.

Tamino e Pamina si riconoscono e si amano da subito.

Atto II
Papageno e Tamino iniziano la prima prova: dovranno stare in silenzio, qualunque cosa accada.

Monostatos si avvicina furtivamente a Pamina addormentata: vorrebbe baciarla, ma è cacciato da Astrifiammante che, porgendo un pugnale alla figlia, le ordina di vendicarla uccidendo Sarastro. Monostatos, non visto, ha ascoltato tutto e minaccia di rivelare l’intrigo se Pamina non l’amerà.

Sopraggiunge Sarastro: dopo aver scacciato Monostatos si rivolge a Pamina e le spiega che solo l’amore, non la vendetta, conduce alla felicità.

Pamina cerca di parlare a Tamino, ma il giovane – essendo ancora sottoposto alla prova del silenzio – non può.

Lei crede che non l’ami più, come le ha suggerito Monostatos, ora diventato alleato di Astrifiammante e forse innamorato di lei, e, colta dal dolore, medita il suicido, ma viene fermata da tre ragazzi che l’informano dello scopo della prova.

Durante questa prova, Papageno parla con una vecchina, che, poco più tardi, si rivelerà essere Papagena, una donna simile a lui, di cui si innamora.

Tamino e Pamina superano le due successive prove: l’attraversamento dell’acqua e del fuoco,  subito dopo arrivano Astrifiammante, Monostatos e le tre dame per sconfiggere Sarastro.

Un terremoto li fa inabissare, e così si celebra la vittoria del bene sul male.

Pamina e Tamino vengono accolti nel regno solare di Sarastro

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