Emozioni in parole
Tabella con caratteristiche della voce da associare ad una canzone scelta per comprenderne l’emozioni prevalenti. (con ruota dell’emozioni)
APPROFONDIMENTO
Tono di voce: la parte emozionale di quel che diciamo
Il tono di voce influenza in maniera sostanziale l’efficacia, la credibilità, la forza, la memorabilità, e perfino l’interpretazione di quanto diciamo o scriviamo o ascoltiamo e leggiamo.
La voce è una faccenda di polmoni, corde vocali, laringe, bocca, denti, lingua, etc.
L’aria fa vibrare le corde vocali, che producono suoni di diversa frequenza: dalla lunghezza e dalla tensione delle corde vocali deriva la qualità della voce (gli uomini hanno corde vocali più lunghe e spesse e voci più gravi delle donne o dei bambini).
Il tono e il timbro invece, sono modulati soprattutto dalla laringe. Tutto questo complesso apparato viene guidato dall’area cerebrale di Broca.
REGISTRI
I leader politici che parlano con voci più profonde vengono percepiti come più carismatici e determinati, la percezione però cambia da paese a paese e da cultura a cultura: ad esempio, i francesi preferiscono una tonalità media, che viene percepita come più prudente, calma e affidabile. Gli italiani preferiscono una tonalità più bassa, percepita come più determinata.
MODULARE LA VOCE
Tutti noi, quando parliamo e in maniera più o meno consapevole, moduliamo la nostra voce: una voce del tutto uniforme appare robotica. Per esempio, calibriamo il volume (l’intensità) della voce non solo in relazione alla condizione e alla distanza di chi ci ascolta, ma anche in base alla nostra condizione emotiva oppure, scandiamo le parole con diversa velocità inserendo delle pause al nostro discorso.
Non si tratta soltanto di strillare o sussurrare: il tono di voce è una parte fondamentale (e troppo spesso trascurata) di qualsiasi progetto di comunicazione, individuale o collettivo, proprio perché riguarda le emozioni che trasmettiamo, e le conseguenti risposte emozionali.
IL MAMMESE
Prendi l’ombrellino.. forza dai il cappottino, fa freddo, freddo, freddino: il mammese, lo ricorda il New Yorker, è “dinamite per lo sviluppo del linguaggio”: cattura l’attenzione dei più piccoli come una calamita.
Ecco il lavoro dei ragazzi della 2°F
