Progetto Dante: Pavane pour une infante défunte Ravel

 

Pur essendo vicino a Debussy, Ravel tende a distaccarsi dall’estetica impressionistica nella ricerca di un mondo espressivo meno simbolico e più razionalistico, rivolto principalmente verso un ideale artistico fatto di chiarezza nelle immagini e di misurata compostezza nella forma.

Malgrado il titolo, la Pavane non ha un carattere programmatico e descrittivo, come ebbe a sottolineare subito Ravel in risposta a coloro che lo consideravano un impressionista; in essa si avverte la presenza di un artista abilissimo nell’uso degli impasti timbrici e delle sonorità armoniose e seducenti, dotato oltretutto di un sottile e lucido autocontrollo tale da calibrare l’invenzione melodica anche nei momenti in cui sembra dare sfogo ad accenti ed inflessioni patetiche, senza tuttavia cercare l’effetto e l’exploit virtuosistico fine a se stesso.

Il titolo sorprendentemente cupo del lavoro smentisce la sua effettiva ispirazione (Pavane per una principessa morta): lungi dall’essere sulla morte, Ravel ha dichiarato che ‘Quando ho messo insieme le parole che compongono questo titolo, il mio unico pensiero era il piacere di allitterazione’. Ravel ci ha tenuto quindi a sottolineare che ‘non è un lamento funebre per un bambino morto, ma piuttosto una rievocazione della Pavane che avrebbe potuto essere danzato da una piccola principessa, come dipinto da Velázquez’.

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