Primo piano e sfondo nel tempo: melodia, armonia e ritmo

Una delle distinzioni che normalmente facciamo è quello fra primo piano e sfondo: ciò appare intuitivo quando si parla di una fotografia o di un quadro, ma il concetto può essere esteso anche alla musica.

In musica, il soggetto in primo piano si chiama melodia: essa può essere fatta di poche note, oppure essere un lungo elaborato discorso musicale fatto di tante note, che richiede molta attenzione per essere eseguito e compreso. La maggior parte dei compositori pone grandissimo risalto alla melodia, ricorrendo a diverse tecniche, come affidarla agli strumenti e alle voci più brillanti e comporla con le note più acute rispetto a quelle che formano l’insieme del pezzo.

Mentre la melodia nasce dal susseguirsi ritmico di suoni diversi, l’armonia è fondata sul loro risuonare contemporaneo. Due o più suoni che echeggiano insieme costituiscono un accordo. L’accordo è l’unità di base dell’armonia.
Come la melodia è una successione logica di suoni, così l’armonia è un’altrettanto logica successione di accordi. Qual è la sua funzione, quale importanza riveste in una composizione musicale?
Facciamo un parallelismo con la pittura per capire meglio.

Un artista dipinge un ritratto. Disegna la figura del modello in primo piano e la completa con uno sfondo. Quest’ultimo naturalmente sarà concepito in modo da creare la sensazione dello spazio, della profondità per mettere nella giusta evidenza le varie figure. L’armonia in musica fa lo stesso: mette in giusto risalto la melodia o anche, come un pittore può creare una quadro senza delle figure principali, ne diventa l’elemento principale (pensa ad alcune musiche del cinema che caratterizzano l’atmosfera di una sequela di immagini).

Il ritmo invece rappresenta la vita fisica, la carica energetica, ciò che si traduce in slancio, in azione sia materiale che ideale.
Non è improbabile che il ritmo sia stato la prima manifestazione musicale dell’uomo. Ancor oggi, presso certe popolazioni, le danze collettive sono spesso accompagnate dal solo battere di strumenti a percussione.
Il ritmo è il motore della musica, ciò che le assicura la vita. Come un organismo vivente ha bisogno di un cuore che pulsi, così anche la musica, di qualunque genere ed epoca sia, possiede sempre un tempo (immaginalo come un contenitore nel quale andiamo a “mettere” la musica) all’interno del quale si sviluppano i diversi ritmi che rendono la musica viva. Andare a tempo non rispettando il ritmo è come un essere vivente che si trascini nell’esistenza; essa darà interpretazioni piatte, monotone, inespressive, di un qualsiasi brano.

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