Scala pentatonica e musica orientale

Una scala pentatonica è una scala musicale composta da cinque note. 

Alla base della musica cinese e mongola è molto utilizzata, dalla musica folk fino alla musica di stampo afro-americano come lo spiritual, il jazz, il blues e, soprattutto, il rock, fino a finire alla musica “classica” (in particolare in numerose composizioni di Claude Debussy).

Le scale pentatoniche sono prive di intervalli di semitono e ciascuna delle cinque note può essere considerata come nota finale (es. tonica).

Per provare a suonarla ci basterà suonare i tasti neri di una tastiera.

 

Possono essere maggiori e minori:

 

Di fatto le note che si ottengono sono le medesime della pentatonica “maggiore” costruita sulla relativa scala diatonica maggiore: ad esempio la pentatonica “minore” di La ha le stesse note di una pentatonica “maggiore” di Do, semplicemente suonata a partire dal La, e presenta un intervallo di terza minore in partenza.

 

Esempi musicali

Le scale pentatoniche, come accennato, sono molto comuni nei canti tradizionali e nella musica folk.

Un brano con l’intera melodia basata su una pentatonica “maggiore” è la canzone popolare Oh! Susanna scritta da Stephen Foster, oppure l’inno cristiano Amazing Grace.

Anche nel jazz la pentatonica (e la sua analoga scala blues a sei note) sono molto comuni: un esempio è la parte iniziale della melodia di In a Sentimental Mood di Duke Ellington, oppure la melodia di I got rhythm di George Gershwin. Paolo Conte la utilizza nella melodia di Aguaplano.

Nella musica classica sono numerosissimi gli esempi e qui ne citeremo solo alcuni:

Studio Op. 10 n. 5 in Sol♭ Maggiore – Sui tasti neri di Fryderyk Chopin: l’intera melodia è suonata con la mano destra sulla pentatonica di Sol♭ (sui tasti neri)

Sinfonia “Dal nuovo mondo” ed il Quartetto “americano” per archi in Fa maggiore di Antonín Dvořák: entrambi hanno un tema in gran parte basato su scale pentatoniche, probabilmente ispirato a canti dei nativi americani e agli spiritual afroamericani

Madama Butterfly e Turandot di Giacomo Puccini: entrambe le opere alludono ampiamente alle sonorità giapponesi e cinesi mediante un estensivo uso di pentatoniche;

Un movimento di Ma Mère l’Oye di Maurice Ravel: è un brano che utilizza una armonia quartale su una scala pentatonica.

Dato il senso “orientaleggiante” che le melodie pentatoniche forniscono, in particolare quando armonizzate per quarte, molto spesso sono utilizzate come espediente musicale da parte dei compositori di musica classica e da film per richiamare atmosfere orientali o comunque inconsuete.

 

Approfondimento:

La musica cinese

 

 

You may also like...